La Scuola di Francoforte e Horkheimer

 La Scuola di Francoforte

La Scuola di Francoforte è una scuola sociologico-filosofico di orientamento neo-marxista. Il nucleo originario di tale scuola, formato per lo più da filosofi e sociologi tedeschi di origine ebraica, emerse nel 1923 nell'ambiente del neonato "Istituto per la Ricerca" (Institut für Sozialforschung) dell'Università Johann Wolfgang Goethe di Francoforte sul Meno, in Germania, sotto la guida dello storico marxista Carl Grunberg. Il nucleo successivamente si ampliò per numero di studiosi ed ambiti di ricerca. Il primo periodo di attività della scuola si inquadra nel primo dopoguerra, tra gli anni venti e gli anni trenta; all'avvento del Nazionalsocialismo il gruppo lasciò la Germania e si trasferì dapprima a Ginevra, poi a Parigi e infine a New York, dove continuò la sua attività. Dopo la seconda guerra mondiale alcuni esponenti (tra cui Adorno, Horkheimer e Pollock) tornarono in Germania per fondare un nuovo Istituto per la ricerca sociale.

Il programma della Scuola di Francoforte si riferisce all’elaborazione marxista, ma ne stravolse l’approccio, ripensando le teorie in accordo col mutato contesto storico e culturale. Gli interessi degli studiosi si concentrarono infatti:

·        su una riflessione sul potere e l’autorità, suscitata dall’avvento del regime fascista e di quello nazista

·        sulla dimensione fallimentare dell’esperienza del comunismo sovietico

·        sulla natura negativa della moderna società capitalista e tecnologica

 


Horkheimer


Max Horkheimer è stato un filosofo, sociologo e teorico critico tedesco. È nato il 14 febbraio 1895 a Stoccarda, in Germania, e è deceduto il 7 luglio 1973 a Neuss, in Germania. Horkheimer è stato uno dei fondatori della Scuola di Francoforte, una scuola di pensiero critico e sociologico che si è sviluppata negli anni '20 e '30 a Francoforte, in Germania. La Scuola di Francoforte si è focalizzata sulla critica delle strutture sociali e sull'analisi del capitalismo avanzato.

Horkheimer ha studiato filosofia, psicologia e sociologia a Francoforte e a Monaco di Baviera. Nel 1930, ha ottenuto il dottorato in filosofia con una tesi sulla filosofia di Immanuel Kant. In seguito, è diventato un membro attivo dell'Istituto di Ricerca Sociale di Francoforte, fondato nel 1923. Durante il suo periodo all'Istituto di Ricerca Sociale, Horkheimer ha sviluppato una teoria critica con una prospettiva interdisciplinare, unendo elementi della filosofia, della sociologia e della psicologia. Ha lavorato a stretto contatto con altri intellettuali influenti, come Theodor Adorno, Herbert Marcuse e Walter Benjamin.

Una delle opere più famose di Horkheimer è "Dialettica dell'Illuminismo", scritta in collaborazione con Adorno e pubblicata nel 1944. Il libro analizza criticamente l'Illuminismo, un movimento intellettuale del XVIII secolo che enfatizzava la ragione, la scienza e il progresso come mezzi per emancipare l'umanità dall'ignoranza e dalla superstizione. Horkheimer e Adorno sostengono che, sebbene l'Illuminismo abbia portato a importanti sviluppi nella conoscenza e nella razionalità, ha anche generato una serie di conseguenze negative. Secondo gli autori, l'Illuminismo si è trasformato in una forma di razionalità strumentale che ha strumentalizzato la natura e l'umanità stessa. La ragione, invece di liberare gli individui, si è trasformata in un sistema di dominio e controllo. Hanno criticato la visione positiva dell'Illuminismo che lo considerava come un processo inarrestabile di progresso e sviluppo umano.

Nel libro, Horkheimer e Adorno esplorano diverse tematiche, tra cui la cultura di massa, l'industria culturale, la razionalità tecnologica e il totalitarismo. Sostengono che la cultura di massa e l'industria culturale, attraverso la produzione di beni di consumo standardizzati e la manipolazione delle masse, promuovono l'omologazione, l'alienazione e l'asservimento dell'individuo. La dialettica è un concetto centrale nel libro. Horkheimer e Adorno utilizzano il concetto di dialettica per evidenziare le contraddizioni e le tensioni interne all'Illuminismo stesso. Sottolineano che l'Illuminismo contiene sia elementi emancipatori che elementi repressivi, e che la sua evoluzione ha portato a una società che, nonostante le promesse di progresso e libertà, è caratterizzata da disuguaglianze sociali, oppressione e alienazione.

La "Dialettica dell'Illuminismo" rappresenta una delle opere fondamentali della teoria critica e della Scuola di Francoforte. Offre una critica radicale della modernità e del modo in cui le idee dell'Illuminismo sono state sviluppate e distorte nel contesto del capitalismo avanzato. L'opera di Horkheimer e Adorno ha influenzato ampiamente il pensiero filosofico, sociale e culturale del XX secolo e continua ad essere oggetto di studio e dibattito critico.

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