Sigmund Freud - La via d’accesso all’inconscio
La vita
Sigmund Freud è stato un famoso psicoanalista austriaco, considerato il padre della psicoanalisi. Nato il 6 maggio 1856 a Freiberg, in Moravia (oggi parte della Repubblica Ceca), era il primogenito di una famiglia di ebrei ortodossi. Freud ha studiato medicina all'Università di Vienna, dove si è laureato nel 1881. Ha poi iniziato a lavorare in un ospedale psichiatrico, dove ha incontrato il dottor Josef Breuer, che lo ha introdotto alla terapia dell'ipnosi. Questo ha ispirato Freud a sviluppare le sue teorie sulla psicologia. Nel 1885 Freud ha sposato Martha Bernays, una donna ebrea di origini americane. Insieme hanno avuto sei figli. Nel 1895 Freud ha pubblicato il suo primo lavoro "Studi sull'isteria", scritto in collaborazione con Breuer. Questo lavoro ha introdotto l'idea che molti problemi psicologici possono essere attribuiti a traumi psicologici che si verificano nell'infanzia, e ha stabilito le basi della psicoanalisi. Nel 1900 Freud ha pubblicato "L'interpretazione dei sogni", la sua opera più importante, che ha spiegato come i sogni possono essere utilizzati per capire l'inconscio e ha introdotto il concetto di "processo primario" e "processo secondario" del pensiero. Negli anni '10 e '20, Freud ha continuato a sviluppare le sue teorie sulla psicoanalisi e ha creato la "Società internazionale di psicoanalisi". Nel 1938, a causa dell'ascesa del nazismo in Austria, Freud e la sua famiglia sono emigrati a Londra, dove lui è morto il 23 settembre dello stesso anno a causa di un cancro alla mascella.
La via d’accesso all’inconscio
· Secondo
la teoria di Freud, l'inconscio è la parte della mente umana che contiene
pensieri, desideri e impulsi che non sono immediatamente accessibili alla
coscienza. Per accedere all'inconscio, Freud ha sviluppato diverse tecniche che
utilizzano la parola come strumento di analisi e di indagine.
· Una
delle prime tecniche che Freud utilizzava per accedere all'inconscio era la
tecnica dell'ipnosi. Inizialmente, Freud utilizzava l'ipnosi per curare
i pazienti affetti da isteria, ma successivamente abbandonò questa tecnica in
favore della libera associazione e dell'analisi dei sogni. Con l'ipnosi faceva
affiorare circostanze recondite della vita individuale che per il solo fatto di
essere buttate fuori si scaricavano, cioè si svuotavano dell'energia negativa
che si era accumulata per mancanza di uno sfogo adeguato, questo buttar fuori
permetteva un miglioramento della situazione clinica del paziente perché si
liberava.
· Una
delle tecniche più importanti utilizzate da Freud per accedere all'inconscio era
la libera associazione, in cui il paziente viene
incoraggiato a dire tutto ciò che gli veniva in mente senza censura o giudizio.
In questo modo, le parole pronunciate dal paziente potevano aiutare a rivelare
associazioni inconsce e collegamenti tra idee e pensieri che potevano non
essere evidenti a livello conscio.
· Un'altra
tecnica utilizzata da Freud per accedere all'inconscio era l'analisi dei
sogni. Secondo la teoria di Freud, i sogni sono una via
d'accesso privilegiata all'inconscio, in quanto rappresentano i desideri
repressi e le emozioni che non possono essere espressi apertamente nella vita
diurna. Attraverso l'analisi dei sogni, Freud cercava di decodificare il
significato latente dei sogni, ovvero i desideri nascosti che si celano dietro
le immagini oniriche. Nel sogno Freud presenta l'esistenza di due livelli:
ü il primo
livello che è il contenuto manifesto e che rappresenta la scena onirica
come viene riscossa ricordata al risveglio;
ü il
secondo livello che è il contenuto latente, che è l'insieme delle
tendenze inconsce che si esprimono in forma travestita nella scena onirica.
Il sogno non è altro che il risultato di un compromesso
tra queste due forze.
In sintesi, le tecniche utilizzate da Freud per accedere
all'inconscio erano la libera associazione, l'analisi dei sogni e l'ipnosi.
Tuttavia, la tecnica più importante e caratteristica della psicoanalisi
freudiana è la libera associazione, che rappresenta la via d'accesso
privilegiata per esplorare l'inconscio del paziente.
"La psicopatologia della vita quotidiana"
è un'opera di Sigmund Freud pubblicata nel 1901. In questo libro, Freud esplora
il concetto, meccanismo dei lapsus, ovvero gli errori involontari che
commettiamo nella vita quotidiana mentre parliamo o scriviamo, come dimenticare
il nome di qualcuno o sbagliare una parola in una frase. Secondo Freud, questi
errori non sono casuali, ma sono il risultato di desideri e pensieri inconsci
che emergono accidentalmente nella vita di tutti i giorni. Attraverso l'analisi
di questi lapsus, Freud sostiene che possiamo avere accesso ai contenuti
dell'inconscio e alla loro influenza sulla vita conscia. Ad esempio, se una
persona dimentica il nome di qualcuno, Freud suggerisce che questo possa essere
dovuto al fatto che quel nome evoca sentimenti o desideri repressi. In questo
modo, l'errore diventa un'occasione per esplorare l'inconscio e i suoi
contenuti. "La psicopatologia della vita quotidiana" rappresenta un
importante contributo di Freud alla psicologia, in quanto mette in luce
l'importanza degli errori e dei lapsus nella vita di tutti i giorni come fonte
di informazioni sull'inconscio e sulla sua influenza sulla vita conscia.
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