La critica della società capitalistica - Feuerbach
Inizialmente il
suo pensiero si sposta sul tema della figura dell'uomo, l'uomo concreto,
non quindi un soggetto spirituale (romanticismo) e nemmeno un soggetto
razionale (rivoluzione industriale), ma sull'uomo visto come una figura
naturale che ha la sua essenza nella corporeità e nella materia.
Partendo dall'uomo
Feuerbach si concentra sull'umanità, ovvero l'insieme di esseri naturali
(l’uomo), esseri concreti, inseriti in una comunità sociale che hanno bisogni
materiali, diventando così popolo, e di conseguenza esseri che necessitano di
migliorare la loro situazione materiale per arrivare ad elevare il loro livello
spirituale.
Quindi il filosofo
si sposta dall'idealismo che aveva preceduto tali idee a favore di un materialismo
naturalistico secondo il quale a fondamento dell'universo e quindi di
ogni cosa, bisogna mettere la natura, intesa come l'insieme delle condizioni
materiali dell'esistenza, natura vista come realtà ontologica primaria che
nell'uomo si manifesta attraverso il bisogno.
Ed ecco che Feuerbach
manifesta la sua convinzione che l’uomo, per essere libero, deve spogliarsi da
tutti i vincoli, in primis da quello religioso, che lo rende dipendente da una
potenza superiore: DIO.
Secondo lui,
l’uomo proietta fuori da sé le sue qualità più elevate, come la ragione la
volontà l’amore, e le mette in un unico oggetto esterno frutto della sua
fantasia, ed è sempre l’uomo che troverà così in DIO la realizzazione ideale
dei bisogni dell’umanità. Questo perché l’uomo vive un sentimento di
dipendenza, sentendosi psicologicamente inadeguato, e necessitando di una
proiezione delle sue doti migliori su terzi, andandosi così a creare la figura
di DIO.
Ma a suo dire, l’uomo
dipende solamente dalla natura, interna od esterna che sia, e la religione
ne falsifica questa natura.
Feuerbach indica
con il termine alienazione quella condizione negativa dell'esistenza umana,
nella prospettiva religiosa, dove l'uomo crea l'idea di Dio alienando (oggettivando)
le proprie qualità in un essere superiore al quale si sottomette, andando così a
creare uno stato di scissione e impoverimento interiore al quale corrisponde
una condizione di dipendenza che poi si rifletterà anche nella vita materiale.
Con questo pensiero,
il filosofo vuole diffondere l'idea della filosofia dell'avvenire
attraverso la quale intende sollecitare un recupero da parte degli uomini della
propria dignità e del proprio valore e con la quale sostiene che solo
liberandosi dalla religione l'uomo potrà recuperare la piena consapevolezza del
suo potere e sopprimere ogni vincolo spirituale e materiale, riconoscendo
quindi l'ateismo come il presupposto dell'emancipazione dell'umanità e
del recupero della sua integrità.
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