Il sistema capitalistico e il suo superamento
Marx critica il pensiero degli economisti classici in
merito alla loro descrizione del sistema di produzione capitalista, in quanto a
suo avviso essi lo consideravano unico, e non uno tra i tanti sistemi, e non ne
avevano colto la storicità, la dinamicità, e nemmeno avevano considerato la
genesi umana.
Con la sua opera “Il Capitale” Marx analizza in primis
il concetto di merce, dando alla stessa un valore d’uso ed un valore di
scambio.
· Considera con il Valore
d’uso ogni tipo di merce che viene utilizzata per coprire un bisogno
naturale (il vestito per coprirsi, il the per dissetarsi etc.)
Dall’analisi del fattore merce, considerando il
mercato del lavoro, Marx analizza la merce-uomo, ovvero l’operaio
che viene acquistato dal capitalista affinché produca le merci che lo stesso
venderà.
La sua forza-lavoro avrà quindi un valore, che per il
capitalista dovrà coincidere con il valore della sopravvivenza dell’operaio
(sua e della sua famiglia) e questo valore corrisponderà al salario che il
capitalista gli riconoscerà.
Ma, nel momento che l’operaio produrrà la merce per il
capitalista, le ore di lavoro che gli saranno pagate non copriranno solamente
il valore della sua sopravvivenza, ma saranno sempre di più, in quanto,
supponiamo che esso debba lavorare 12 ore al giorno, passate 8 ore avrà già
raggiunto una produzione di beni e servizi che coprirà il suo costo, le
successive 4 ore di lavoro impiegate serviranno a produrre merce che a lui non verrà
pagata come produzione.
Questo lavoro non pagato costituisce per Marx il PLUSVALORE.
Quindi riassumendo il Plusvalore non è altro che il
lavoro svolto in più dal lavoratore e offerto gratuitamente al padrone.
Nel mondo pre-capitalistico il concetto di
accumulazione di denaro dovuto allo sfruttamento del lavoro non esisteva,
esisteva solamente uno scambio, dove la merce veniva scambiata con il denaro
che serviva per comprare altra merce e quindi possiamo dire che il denaro era
solamente un semplice intermediario nel processo di scambio.
Nel mondo capitalistico invece il denaro produce altro
denaro, compra non solo la merce, ma anche il suo plusvalore e quindi genera
accumulo di denaro per il capitalista.
Ed ecco che Marx presenta anche la distinzione tra altri
due valori, il capitale costante ed il capitale variabile, che entrano nel
processo produttivo e che servono per quantificare il profitto del capitalista.
·
Con il capitale costante individuiamo le merci e le
macchinine (attrezzature)
Ora, nel sistema capitalistico vediamo che il profitto
è lo scopo primario del sistema, e l’obiettivo del capitalista per raggiungere
tale scopo sarà quello di incrementare la produttività introducendo le macchine
al posto della forza lavoro, per arrivare a realizzare più merci da mettere sul
mercato e venderle.
Ma se inizialmente tale comportamento sembrerebbe
vantaggioso, secondo Karl Marx si ritorcerà contro il capitalista, in quanto
l’uomo, forza-lavoro si alienerà, diventerà un ingranaggio del sistema, perderà
la sua essenza, sarà sostituito sempre di più dalle macchine e ad un certo
punto aumenterà il valore del capitale costante rappresentato dagli
investimenti e diminuirà il valore del capitale variabile rappresentato dagli
operai.
Se il plusvalore lo davano gli operai, di conseguenza,
il profitto diminuirà e qui si avrà la caduta del saggio di profitto,
inoltre vi sarà un altro fenomeno che interverrà, l’aumento della
disoccupazione, in quanto le persone soddisferanno sempre meno i loro bisogni,
e quindi molte merci rimarranno invendute, (più povertà- meno consumi) e questo
porterà al collasso del sistema capitalistico.
Ma come si può arrivare ad una società equilibrata?
La soluzione Marx la trova nella rivoluzione
che la classe proletaria deve condurre contro la borghesia, demolendo in primis
lo Stato e riassorbendolo nella società, in quanto non lo vede come istituzione
democratica, perché lo Stato protegge gli interessi ed i privilegi della classe
dominante, poi facendo salire al potere il proletariato, per un periodo di
transizione, di passaggio, creando così una dittatura del Proletariato
per poi giungere a breve, ad una società perfetta, dove non esisteranno più le
classi sociali, dove la proprietà privata sarà abolita, e le disuguaglianze
sociali saranno un ricordo.
Nascerà così la SOCIETA’ COMUNISTA che per Marx
rappresenta la società perfetta.
Commenti
Posta un commento