I capisaldi del sistema hegeliano

 

I capisaldi del sistema hegeliano



 

La filosofia di Hegel è una filosofia basata sull’idealismo, ovvero sulla concezione della realtà come espressione di un assoluto che ne costituisce il fondamento e tutto ciò che è né è il prodotto. La realtà è quindi il modo attraverso cui l’Assoluto si mostra, e si basa sulla risoluzione del finito nell’infinito, ossia essa non è un insieme di sostanze autonome, ma un organismo di cui tutto ciò che esiste è necessariamente parte o manifestazione.

Hegel nella sua filosofia ha tre concetti chiave:

·       la convinzione della razionalità del reale

·       l’Idea che la verità coincida con i l tutto

·       la concezione dialettica della realtà e del pensiero

Il primo concetto di Hegel lo possiamo identificare nel concetto “Ciò che è razionale è reale, ciò che è reale è razionale”. Per lui la realtà coincide con lo spirito, che è anche Idea o Assoluto, e pertanto essendo la realtà espressione dello spirito, coincide con la ragione.

Da questo concetto, parte la sua idea che la filosofia non deve avere un compito prescrittivo, ma descrittivo, essa deve chiarire la legge razionale nelle cose e negli eventi della storia, per lui il lavoro del filosofo comincia quando la giornata è finita, ovvero il filosofo deve indagare la realtà già dispiegata, ovvero quella realtà che è già stata, e pertanto l’orizzonte del filosofo non può andare oltre l’orizzonte della propria epoca e dovrà volgere lo sguardo ai fatti già accaduti per illuminarli con la luce della ragione.

Il secondo concetto parte dalla considerazione che un singolo aspetto non ci fornirà mai la realtà nella sua interezza, e pertanto non ci condurrà mai alla verità, e quindi bisognerà relazionare ogni singolo aspetto con gli altri per giungere alla verità. Da qui l’affermazione “Il vero è il Tutto”.

Il terzo concetto ci porta alla dialettica, secondo cui la realtà ed il pensiero seguono la medesima legge di sviluppo, che si compone di tre momenti:

 

o   Il momento intellettuale o astratto che coincide con la determinazione delle cose ed è identificato con la Tesi;

o   Il momento dialettico o della negazione nel quale ogni determinazione si scopre unilaterale e limitata, cogliendo il suo nesso con la determinazione opposta, ed è identificato nell’Antitesi;

o   Il momento speculativo che implica l’affermazione dell’unità delle determinazioni opposte e che viene identificato con la Sintesi  (negazione della negazione).

 

La sintesi, ovvero questo terzo momento, corrisponde secondo Hegel alla tesi di un nuovo momento, non per questo secondo lui la filosofia è infinita e diventa tesi di qualcos’altro, infatti il divenire è frutto della contrapposizione di un’evento all’altro, di un pensiero all’altro, e pertanto la logica della dialettica hegeliana eleva la contraddizione a legge universale della filosofia, in base alla quale la realtà non è mai statica.

 

 

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